Il mercantile con a bordo oltre 900 migranti è stato spinto volutamente dal comandante contro la nave giunta in soccorso.
Mohammed Alì Malek è il comandante tunisino di 27 anni e il suo aiutante è siriano e si chiama Mahmud Bikhit. I due scafisti sono responsabili dell’ultima catastrofe avvenuta nel Mare Mediterraneo.
Hanno perso la vita ottocento persone che erano parti dalla Libia in cerca di una vita meno oppressiva.
Lo scafista che guidava era ubriaco e drogato, così un testimone ai microfoni. Il comandante è accusato di naufragio colposo, omicidio colposo plurimo e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il suo aiutante, l’uomo siriano risponderà di immigrazione clandestina. I due uomini sono stati fotografati a bordo della nave Gregoretti, che è arrivata a Catania con i sopravvissuti.
Mohammed Alì Malek e Mahmud Bikhit si erano mischiati agli immigrati e saliti sulla nave che li ha tratti in salvo.
All’arrivo del mercantile portoghese, che voleva aiutare i migranti, il capitano ha lasciato i migranti e si è allontanato dai comandi.
“Il comandante beveva vino, era ubriaco e fumava hashish mentre era al timone, poco prima che il barcone si scontrasse con la nave porta container portoghese...”, queste le parole di uno dei minori sopravvissuti.
Ai due scafisti, poi, è contestata pure “l’aggravante della disponibilità di armi“.