Quando un genitore accompagna un figlio a scuola, tutte le mattine, fa fatica a separarsene, perché sa che non ci sarà lui a supervisionarlo, a guidarlo durante tutte le ore in cui il bambino sta a scuola.
Ma lo stesso genitore viene rassicurato sulla sicurezza della struttura, sulla preparazione degli insegnanti, sul fatto che ci sarà sempre qualcuno ad assicurarsi che il bambino non corra rischi.
Ma allora come fa un bambino a precipitare da un’altezza di dieci metri?
La terribile storia odierna viene da Milano: un bambino di sei anni è precipitato nella tromba delle scale, al secondo piano, della propria scuola.
L’incidente è avvenuto alle 9:45 di ieri. Il piccolo era andato in bagno: ha scavalcato la ringhiera cadendo nel vuoto e subendo un gravissimo trauma cranico.
Non vi sarebbero testimoni oculari dell’accaduto, la cui dinamica resta ancora poco chiara, ma gli investigatori sono al lavoro per accertare se la maglia della ringhiera, composta da sbarre verticali, fosse stretta abbastanza da impedire l’attraversamento da parte dei bambini.
L’ipotesi principale su cui sta lavorando la Procura è l’omessa vigilanza sul bimbo da parte delle maestre o dei collaboratori scolastici.
Le condizioni de bambino sono gravissime.