L’orientamento sessuale di una persona dovrebbe essere una questione prettamente personale: a chi importa, se non al diretto interessato, se si preferisce abbracciare o baciare un uomo, una donna o entrambi?
Questo a rigor di logica, ma non in un paese ancora profondamente maschilista ed omofobo come il nostro, dove persino nella “civilissima” Milano, alla vigilia del 2020, si viene aggrediti perché gay.

Incredibile ma vero: un venticinquenne è stato aggredito nella notte di sabato in zona Porta ticinese, tra i luoghi più noti della Movida milanese, perché omosessuale, come ha raccontato lui stesso agli agenti.
“Mi hanno circondato almeno otto persone, forse dieci, mi hanno insultato e picchiato perché sono gay“, ha raccontato a fatica, ancora non è chiaro se alla pattuglia o ai soccorritori del 118. Il branco lo aveva colpito, nel suo racconto, a calci e pugni e ferito con un coccio di bottiglia al capo.
Gli aggressori sono fuggiti prima del loro arrivo ma gli agenti stanno sentendo i testimoni e scandagliano le telecamere della zona per risalire alle loro identità.