Nel giorno in cui l’Italia lascia il semestre della presidenza europea il premier declina la parola futuro.
“L’Italia – ha detto Matteo Renzi – è un Paese con una grande storia e una grande cultura, l’intelligenza degli italiani ha segnato la storia dell’umanità ma nel nostro Paese è sempre difficile pronunciare la parola futuro. Siamo sempre stati un Paese di innovatori e dobbiamo tornare ad esserlo”.
Un impegno e uno sprono per il primo ministro italiano “Eurostat ci dice che oltre il 30% degli italiani non si è mai connesso a Internet (siamo quartultimi in UE), sicuramente chi ci ha preceduto ha responsabilità in questo ma ora dobbiamo recuperare in fretta. Abbiamo previsto 4,5 miliardi di euro da investire nel piano di crescita digitale e 7 miliardi per la banda ultra larga, fino al 2020. Dobbiamo tornare a dimostrare che la parola futuro- ha concluso Renzi- è la più italiana che ci sia”.

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