E’ più potente e raffinata di Siri l’assistente vocale Viv acquistata da Samsung.
Samsung, quando non è alle prese con smartphone e lavatrici che scoppiano, decide di fare guerra ai concorrenti.
Questa volta è toccato a Google che non fa in tempo a presentare al suo ultimo evento il suo nuovo assistente vocale, che già si trova di fronte un agguerrito concorrente: Viv di Samsung.
Viv prende il nome dall’azienda specializzata in intelligenza artificiale creata (il mondo è proprio piccolo a volte) proprio dai cofondatori di Siri Dag Kittlaus, Adam Cheyer e Chris Brigham.
Viv sarà l’assistente virtuale dei nuovi Galaxy. Non sarà disponibile per altri dispositivi.
La potente Viv è interconnessa e aperta di base e può auto-arricchirsi di nuove funzionalità con il machine coding che è un passo più avanti del machine learning.
Machine coding significa che il sistema è in grado, quando si scontra con compiti che non riesce a risolvere, di scrivere in pochi millisecondi il codice necessario e dunque costruire da solo quel tassello mancante.
In pratica questa tecnologia consente non solo di capire il significato di quanto si trova nel dispositivo ma anche l’intenzione originaria dell’utente.
Viv, rispetto a Siri, è senz’altro più precisa, affidabile e personalizzata.
Sembrerebbe che a Viv piaccia vincere facile, parafrasando una nota pubblicità. Ma le cose non stanno esattamente così.
Infatti, deve vedersela con Siri che affila le armi, Google Assistant, Allo che è già all’opera sulla chat intelligente e in arrivo in tutto l’ecosistema di Big G, Alexa e Cortana che sono già al lavoro da tempo.
Ma la scommessa di Samsung è di investire in quei settori che hanno ancora un ampio margine di implementazione.
Per il colosso sudcoreano Viv è un’opportunità importante di far evolvere l’interazione tra gli utenti e ogni genere di apparato tecnologico, dagli elettrodomestici intelligenti ai gadget indossabili.