Nelle ultime settimane non si parlava d’altro, dato che giorno dopo giorno ni faceva sempre più concreta la possibilità di ribaltare la sentenza emessa nel 2016, ed ora in queste ore è arrivata la svolta: l’ex presidente del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva, è tornato, almeno temporaneamente, ad essere un uomo libero.
Con il pugno alzato, l’uomo ha varcato nel pomeriggio di ieri, accolto da un mare di folla, la soglia della prigione dove si trovava agli arresti dal 7 aprile 2018 a 8 anni e dieci mesi con l’accusa di corruzione e riciclaggio di denaro nell’ambito dell’inchiesta Lava Jato.
La sentenza segue la decisione della Corte Suprema, che ha deciso di eliminare la norma che impone il carcere ai condannati se questi perdono il primo ricorso in appello, stabilendo che le manette non possono scattare prima che siano stati espressi tutti i gradi di giudizio.
Tanti i commenti di sostegno e vicinanza, ma anche le critiche, come quella arrivata dal deputato brasiliano Eduardo Bolsonaro, figlio del presidente del Brasile, Jair: “Liberano i banditi e disarmano i cittadini, poveri brasiliani”, ha scritto sui social.

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