“I numeri parlano chiaro, il morbillo può avere conseguenze gravissime. È vero che la maggior parte dei bambini quando lo prende non sviluppa effetti gravi, ma non si può svantaggiare chi è più debole, e ha magari qualche problema che lo rende vulnerabile. È importante che tutti si proteggano, e che anche i pediatri contribuiscano a sensibilizzare le famiglie”.
Sono state queste le parole pronunciate da Alberto Villani, vicepresidente della società italiana di Pediatria in riferimento all’elaborazione del “Washington Post” che si basa sui dati del Global Burden of Diseases pubblicato pochi mesi fa da “Lancet”, che ha calcolato un tributo da questa malattia di oltre 82mila morti per il solo 2013. Il morbillo è nello specifico una malattia infettiva del sistema respiratorio, immunitario e della pelle causata da un virus, il Paramyxovirus del genere Morbillivirus e rappresenta una delle malattie esantematiche più diffuse, che può avere complicanze gravi.
Infatti secondo l’elaborazione sopra citata tra i bambini di cinque anni, il morbillo fa più vittime dell’Hiv e degli incidenti stradali e sempre secondo tale elaborazione il morbillo può essere considerato la settima causa di morte globale sotto i cinque anni, preceduta solo da infezioni respiratorie, malaria, diarrea, carenze nutrizionali, difetti congeniti e meningite.