Online la raccolta fondi per sostenere Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che si è messa contro la legge italiana per far attraccare a Lampedusa i 40 migranti che aveva salvato al largo, va più che bene, ma purtroppo la 30 enne non può contare sul sostegno del suo governo.
Ankie Broekers-Knol, ministra liberal-conservatrice dell’immigrazione dell’Olanda, la nazione di cui la Sea Watch batte bandiera, ha infatti scritto una lettera al nostro Viminale criticando la decisione della comandante di dirigersi verso Lampedusa.
Nella lettera di risposta al ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, la segretaria di Stato olandese osserva che, anziché dirigersi versi l’Italia, la nave della ong tedesca sarebbe “potuta tornare in Libia o andare in Tunisia”.
L’Olanda rivendica di essersi sempre impegnata a “rispettare l’obbligo di salvataggio delle gente in mare imposto dalla legge internazionale”. Tuttavia dà ragione a Salvini spiegando che le operazioni della Sea Watch 3 “non dovrebbero contribuire alle attività criminali dei trafficanti”.
Dal canto suo Carola si dice pronta ad affrontare le conseguenze giuridiche del suo “atto di disobbedienza e non di violenza”.
“Dovevo approdare, temevo che alcuni migranti potessero suicidarsi: a bordo alcuni migranti avevano dato inizio ad atti di autolesionismo”, racconta la donna. E sullo speronamento di una motovedetta della guardia di finanza: “E’ stato un errore, ho sbagliato la manovra”.fffffffff