Problemi sessuali, per il 30% dei maschi italiani Eros piange, che cosa fare?
La Società italiana di urologia si preoccupa e lancia un allarme.
Su quasi diecimila pazienti, i problemi si sprecano: il 53% di questi soffre di problemi benigni o maligni alla prostata; il 15% di disfunzioni erettili; il 7,5% di eiaculazione precoce; il 7,6% di calo della libido e patologie testicolari; e poi ci sono problemi renali per il 6% e urinari per il 5,4%.
E ancora, problemi di calcoli e malattie delle vie urinarie. Insomma, un’ecatombe: questi problemi riguardano oltre il 51% della popolazione con un’età compresa fra i 25 e i 75 anni.
Tutti questi risultati sono stati messi in evidenza nella campagna Controllati, condotta nel 2016.
Dice il Professor Vincenzo Mirone, direttore della scuola di specializzazione in urologia dell’Università Ferdinando II di Napoli: “I risultati della campagna hanno rivelato una situazione sessuale critica fra i maschi italiani di età compresa fra i 18 e i 75 anni, che sembrano tornati agli anni 50, quando il rapporto padre-figlio non prevedeva si affrontassero questi temi e con il medico non si parlava quasi”.
“Ma così, prosegue Mirone, mettono a rischio la vita intima e di coppia con problematiche invece evitabili e/o risolvibili, se adeguatamente affrontate e trattate. Da Silvester Stallone agli attori sex symbol di oggi, molti sono protesizzati o hanno preso varie pillole, ma se il ragazzo si ferma a quanto legge sui blog, si sente diverso e inadeguato se non ha la fortuna di incontrare un medico che gli spieghi come stanno davvero le cose”.
“Le principali problematiche sessuali, spiega ancora Mirone, sono riconducibili a due macrocategorie, i disturbi di ordine prostatico (prostatiti, ipertrofia prostatica benigna e tumore della prostata) e quelli della sfera sessuale, riferibili a disfunzione erettile, eiaculazione precoce e calo della libido, ciascuno con frequenza e intensità differenti a seconda delle età, ma comunque mediamente presenti in tutta la popolazione sessualmente attiva, fino all’età avanzata”.
“Per queste patologie ci sono strumenti diagnostici e terapeutici per curarle efficacemente, tanto più se conosciute, e dunque individuate, in fase precoce e adeguatamente trattate. Serve agire soprattutto sui ragazzi e sui giovani uomini anche con la complicità della donna che, in qualità di fidanzata/compagna, o madre per i più giovani, può svolgere un ruolo fondamentale di convincimento verso visite e controlli. Solo un italiano su due ha eseguito il PSA e solo uno su sette fa lo spermiogramma”.