Lo si era intuito da molti giorni, ma nella conferenza stampa tenuta ieri dal premier Giuseppe Conte è arrivata la conferma definitiva: i nostri ragazzi non torneranno a scuola per la fine di questo anno scolastico.
“La scuola è al centro dei nostri pensieri”, assicura il presidente del Consiglio. Assicurando che “riaprirà a settembre”.
Il rischio, ha detto Conte, sarebbe “un’esplosione dei contagi entro una o due settimane” nel caso in cui fosse consentita la ripartenza della didattica in presenza: per ora si andrà avanti con la didattica a distanza.
Secondo il Presidente del Consiglio, a influire sarebbe anche l’età media del nostro personale scolastico: la più elevata a livello europeo.

Il mescolamento tra i più giovani, potenziali portatori sani del virus, e i docenti potrebbe causare una recrudescenza rapida e ingovernabile del contagio, rimettendo a dura prova il nostro servizio sanitario.
Un discorso a parte però va fatto per la maturità.
“Lavoriamo sugli Esami del secondo ciclo in presenza. Siamo convinti di poterli garantire in sicurezza, il comitato tecnico-scientifico ci ha dato il via libera”, scrive su fb la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “In queste settimane il Governo non ha mai smesso di pensare alla scuola e non lo farà mai. Anche per questo vogliamo assumere, per il prossimo anno scolastico, più docenti possibili, a partire dai precari”, continua.