Il premier Giuseppe Conte, all’inaugurazione della Fase 2, lo dichiarò apertamente: in questa nuova fase, post lockdown, ci si deve affidare al buon senso e alla responsabilità di ognuno, per non rischiare una nuova ondata di contagi.
Ma purtroppo, a partire dal 4 maggio, sono stati tantissimi i comportamenti irresponsabili che hanno spinto la maggior parte dei governatori a minacciare addirittura nuove chiusure, per evitare assembramenti.
Atteggiamenti che spingono il governo ad annunciare anche una nuova misura: un vero e proprio esercito di 60 mila “assistenti civici” che avranno il compito di aiutare e vigilare durante la Fase 2.
Verranno reclutati con un bando rivolto “a inoccupati, a chi non ha vincoli lavorativi, anche percettori di reddito di cittadinanza o chi usufruisce di ammortizzatori sociali”.
Lo annunciano in una nota congiunta il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, e il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, sindaco di Bari, spiegando che gli assistenti saranno «individuati su base volontaria».
Il bando verrà emesso entro la prossima settimana.
I volontari offriranno agli enti locali la possibilità di potenziare i controlli nelle strade e aumentare l’assistenza alle categorie più fragili, dagli anziani ai bambini.
I Comuni, attraverso Anci, potranno avvalersi del contributo degli assistenti civici per far rispettare tutte le misure messe in atto per contrastare e contenere il diffondersi del virus, a partire dal distanziamento sociale.