Ormai praticamente tutto il mondo è alle prese con la corsa contro il tempo per salvare i propri cittadini dalla terribile pandemia di coronavirus che ha già provocato trentamila morti.
Il copione si ripete sempre uguale: in ogni stato del mondo prima si è sottovalutato il problema, negando la gravità del virus, poi si è cercato di correre ai ripari, con risultati quasi sempre nefasti.
È capitato a noi, dove in Lombardia ancora oggi ogni giorno è un bollettino di guerra, e sta capitando a New York dove la situazione è precipitata completamente.

Il coronavirus uccide infatti nella sola città di New York una persona ogni 17 minuti.
Nella metropoli i contagiati sono oltre 26.600, di cui 5.250 ricoverati in ospedale. I pazienti con coronavirus in terapia intensiva ammontano invece a 1.175. L’area più colpita è il Queens con 8.529 casi, seguita da Brooklyn con 7.091, Bronx con 4.880, Manhattan con 4.627 e Staten Island con 1.534.
E, come scrive il New York Times, se l’epidemia di Covid-19 continuerà a correre così velocemente nell’area metropolitana di New York, la Grande Mela si trasformerà in un focolaio più grave di quelli verificatisi a Wuhan o in Lombardia.
L’attuale tasso di crescita di New York è infatti di poco superiore al 30%, il che suggerisce che la sua curva rimane piuttosto ripida e che la malattia continua a diffondersi rapidamente in tutta la regione.