Uno studio britannico indica che le persone che camminano a ritmo sostenuto hanno meno probabilità di sviluppare forme gravi di Covid-19.

Con l’arrivo della primavera torna anche la voglia di passeggiare. Tuttavia, secondo uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Leicester in Gran Bretagna, si dovrebbe evitare di camminare troppo lentamente per evitare forme gravi di Covid-19.
Lo studio che correla la velocità di deambulazione e il rischio di contrarre una forma grave di coronavirus è stato pubblicato su Nature’s International Journal of Obesity. I ricercatori hanno setacciato i dati sulla salute di 412.000 cittadini britannici per, in primo luogo, determinare l’impatto dell’indice di massa corporea sulla mortalità correlata a Covid.
Di tutti i casi studiati, 1.001 persone hanno contratto una forma grave di Covid-19 e 336 persone sono morte a causa della malattia. I ricercatori hanno identificato che le persone con un BMI più elevato hanno un rischio maggiore di sviluppare sintomi gravi. Finora nulla di nuovo, ma gli scienziati hanno scoperto un dettaglio che non si aspettavano: le persone che camminano più lentamente hanno maggiori probabilità di contrarre il virus.
Thomas Yates, il professore che ha guidato la ricerca, specifica che i suoi team hanno rilevato un legame tra il rischio di contrarre una forma grave di Covid-19 e la velocità di deambulazione. Un collegamento che non sarebbe necessariamente correlato al BMI anche se la conclusione “logica” è che le persone in sovrappeso camminano meno velocemente. In dettaglio, le persone con una camminata lenta avrebbero il doppio delle probabilità di contrarre il Covid-19 in forma grave e sarebbero 3,7 volte più probabilità di morire a causa della malattia.
Secondo Thomas Yates, una persona obesa che cammina velocemente ha meno probabilità di sviluppare una forma grave del virus rispetto a una persona con un BMI “normale” che cammina lentamente, secondo i dati raccolti. Naturalmente, questi risultati devono essere confermati da uno studio dedicato a evidenziare un legame tra la velocità di deambulazione e la gravità del Covid-19.