Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta a Malta insieme al primo ministro Joseph Muscat, il premier Matteo Renzi ha dichiarato: “Il nostro cuore piange per le 148 vittime dell’università in Kenya, esiste una minaccia globale che riguarda tutto il mondo e tocca anche l’Europa”.
Renzi ha commentato in positivo le disposizioni del Consiglio Europeo di marzo, ma ha sottolineato che ora c’è la necessità di trasformare “le parole in priorità politica e il dossier Libia non può essere l’ultima ruota del carro”.
“Il nostro sforzo è risolvere una volta per tutte la questione in Libia” ha aggiunto Renzi, non soltanto per “bloccare l’immigrazione, ma per motivi ideali, perchè è la ragione per cui ci impegniamo in politica, per costruire un mondo più giusto”.
Secondo il premier si deve intervenire in Libia al fine di “evitare che ci siano tagliatori di teste, per evitare che un ragazzo che va all’università venga ucciso per la sua fede o che una ragazza sia costretta a essere venduta o alla prostituzione. Non è solo perchè è giusto ma perchè è una delle ragioni per impegnarsi in politica. Non dimentichiamo che le immagini che abbiamo visto con quelle persone inginocchiate e uccise in modo barbaro, non sono semplicemente un dolore al cuore momentaneo ma richiamano alla ragione per cui facciamo politica, per costruire un mondo più giusto”.
“L’immigrazione non si risolve semplicemente dando accoglienza a tutti quelli che arrivano, ma aiutando i paesi come la Libia ad avere una transizione normale: risolvere la questione in Libia è l’unico strumento attraverso cui si può bloccare il fenomeno dell’immigrazione. Perchè il numero degli sbarchi dalla Libia crolli è necessario che in Libia si faccia la pace, anche grazie alla pressione della comunità internazionale” ha concluso.

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