La Giornata Mondiale della Pizza, celebrata ogni 17 gennaio, è un tributo a uno dei simboli più riconosciuti e amati della cucina italiana. Questa giornata non solo celebra il piatto in sé, ma anche la sua storia, le sue variazioni e l’arte culinaria che lo circonda.
La pizza, riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO nel 2017, è vista dagli italiani non solo come un cibo, ma come un elemento fondamentale della loro cultura e tradizione. Secondo un’indagine Coldiretti/Ipsos, l’89% degli italiani considera la pizza come il simbolo della tavola nazionale, superando persino la pasta. La pizza è percepita come un piatto che rappresenta la famiglia, la socialità e lo stare insieme, un vero orgoglio nazionale.
Tuttavia, la pizza non è soltanto un fenomeno italiano. La sua popolarità è globale, con una particolare predilezione negli Stati Uniti, dove si consumano circa 13 chili di pizza a persona all’anno. In Norvegia si registra il consumo più alto al mondo. In Europa, gli italiani sono in testa con 7,8 chili a testa all’anno, seguiti da spagnoli, francesi, tedeschi e altri.
L’evoluzione della pizza è affascinante. Le prime versioni non includevano il pomodoro, che fu aggiunto solo nel XVIII secolo dopo l’arrivo di questo frutto dall’America. La pizza margherita, con i suoi iconici colori della bandiera italiana, fu creata dal pizzaiolo Raffaele Esposito nel 1889 in onore della Regina Margherita, anche se pizze simili esistevano già da qualche decennio.
In ogni angolo del mondo, la pizza ha assunto forme e sapori diversi, adattandosi ai gusti locali. Dalla pizza stile New York con la sua crosta sottile e flessibile, alla Chicago deep-dish con la sua crosta spessa e abbondante farcitura, ogni variante riflette le peculiarità culturali e gastronomiche della regione. Questa diversità testimonia la versatilità e l’adattabilità della pizza, che permette innumerevoli interpretazioni e innovazioni.
La Giornata Mondiale della Pizza non è solo un’occasione per gustare questo piatto, ma anche per riflettere sull’importanza della provenienza degli ingredienti e sul valore dell’autenticità. Molti italiani, infatti, si dichiarano delusi dalle versioni di pizza trovate all’estero, spesso a causa di impasti, ingredienti e metodi di cottura non tradizionali. Questo porta a una richiesta crescente di trasparenza e autenticità negli ingredienti utilizzati, per preservare l’integrità di questo piatto così emblematico della cucina italiana.
Infine, nel panorama italiano, ci sono numerose pizzerie famose per la loro eccellenza, come la Pizzeria da Michele a Napoli, 50 Kalò a Roma e Giotto a Firenze, ognuna con le proprie specialità e innovazioni culinarie, che contribuiscono a mantenere viva la tradizione della pizza.
In conclusione, la Giornata Mondiale della Pizza è molto più di una semplice celebrazione di un piatto popolare; è un momento per riconoscere e apprezzare un’icona culturale che unisce persone di tutto il mondo attraverso il gusto e la tradizione.