Purtroppo solo negli ultimi anni, dopo decenni di esposizione selvaggia alle sue polveri sottili, si è scoperto quanto l’amianto poteva essere nocivo, e quanti tumori e quindi mortalità ha provocato nella popolazione.
In Italia ci sono circa 1.500 morti l’anno per mesotelioma polmonare a cui si aggiungono altre migliaia di morti per tumori legati all’asbesto che porta ad un bilancio terribile di circa 5.000 morti l’anno, e la cosa più pericolosa e che rende difficile le cure è il fatto che l’incubazione della malattia può durare fino a 40-45 anni.
Una speranza arriva da un progetto presentato all’International Workshop on metabolism, diet and chronic disease e, secondo i ricercatori, se i risultati troveranno conferma negli studi sull’uomo si sarebbe aperta una strada rivoluzionaria nella prevenzione di uno dei più maligni cancri.
Nei prossimi mesi, il laboratorio di oncogenomica dell’Istituto Regina Elena insieme alla Mc Master University di Hamilton, in Canada, sperimenterà su una 30na di pazienti esposti all’amianto un prodotto farmacologico messo a punto da un’azienda italiana, un estratto a base di foglie di carciofo.

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