Il 28 Aprile del 2013 Luigi Preiti, un uomo originario di Rosarno, il comune italiano della provincia di Reggio Calabria, in Calabria, ed emigrato da più di 20 anni ad Alessandria e muratore di professione, mosso dalla disperazione si è recato davanti Palazzo Chigi nel giorno del giuramento del governo Letta, ed ha cominciato a sparare ferendo quattro carabinieri ovvero Giuseppe Giangrande, Francesco Negri, Delio Marco Murrighile e Lorenzo Di Marco.
Un gesto quello messo in atto da Preiti mosso dalla disperazione dettata dalla condizione di disoccupazione in cui viveva. Preiti ha sempre dichiarato di non avere avuto l’intenzione di uccidere nessuno e di non voler ferire i carabinieri ma di aver sparato contro questi in preda al panico. Il suo obiettivo erano i politici.
Intanto per l’uomo la sentenza della Corte d’Appella ha confermato la condanna a 16 anni di reclusione. Martina Giangrande, figlia del brigadiere rimasto gravemente ferito, ha commentato la sentenza dichiarando “Quella dei giudici è una decisione giusta, va bene così”.

Giornalista digitale appassionata di innovazione, scienza e cultura streaming. Laureata in comunicazione scientifica, scrive articoli chiari e approfonditi su tecnologie emergenti, servizi digitali e curiosità dal mondo della ricerca. Con uno stile diretto e accessibile, cerco di rendere comprensibili anche i temi più complessi, unendo precisione giornalistica e passione per il futuro. Su questo sito esplora ogni giorno il punto d’incontro tra scienza, tecnologia e intrattenimento.