Tutti noi abbiamo ancora negli occhi il ponte Morandi che si sbriciola trascinando con sé decine di auto ed altrettante vite che in un afosissimo agosto si stavano recando chi a casa, chi al lavoro, chi verso le agognate mete di vacanza.
A mesi di distanza non si può e non si deve dimenticare, ma si deve andare avanti, e non c’è miglior modo che ricostruire, ricollegando tra loro le due parti di una città così tragicamente spaccata a metà.
“Il ponte finito dipende dai sistemi di collaudo, ma contiamo che si possa inaugurare entro la fine di maggio, anche se non è escluso si possa fare qualcosa di più“, fa sapere il sindaco di Genova, nonché commissario per la ricostruzione del viadotto sul Polcevera, Marco Bucci, a margine di un sopralluogo in cantiere.

“Quello che più ci interessa è avere il ponte finito a metà marzo per avviare i lavori di pavimentazione e averlo completo per la fine di quel mese – ha spiegato il sindaco -. Dall’ultima revisione del piano di progetto tutti i lavori edilizi, non quelli di acciaio, ma le pile, saranno terminati a fine gennaio, cosa che consentirà a metà marzo di vedere il ponte completo con tutte le infrastrutture di acciaio sopra“.
C’è qualche variazione nei tempi, conferma Bucci, che sono comunque “rispettati nel globale” ed è dovuta a queste motivazioni tecniche e all’allerta rossa della scorsa settimana.
Ma, ha aggiunto il sindaco, “ci sono degli spazi dentro il Project planing per mantenere anche il problema meteorologico“.