In questi ultimi decenni il cibo non sembra più sicuro: tra terra dei fuochi e pesticidi cancerogeni, non sappiamo più cosa mettiamo in tavola.
E anche i prodotti più caratteristici, quelli rappresentativi di un certo territorio, sono a rischio per una moltitudine di cause.
In questi giorni a rischio è il celeberrimo basilico ligure: un terribile fungo africano, denominato personospora, ha attaccato le verdi piantine e ne le ha distrutte.
Seconda la CIA, la confederazione italiana degli agricoltori, il virus ha già distrutto un terzo della produzione di basilico ligure: le condizioni climatiche particolari di quest’anno hanno aggravato il danno, con più di un terzo del raccolto andato perduto.
I coltivatori di basilico, che in generale producono un valore commerciale di 6 milioni di euro all’anno, hanno avuto una grave perdita economica, e il tipico pesto ligure potrebbe a breve dover essere prodotto da semi transgenici e fitofarmaci.