Ancora una volta in Iraq sono stati distrutti dagli jihadisti dello Stato islamico Chiese e simboli cristiani.
I soldati dell’Isis hanno sostituito i crocefissi con le bandiere nere, in una cittadina in provincia di Ninive, ma non si sono fermati a questo.
Hanno devastato le statue, gli altari, le pietre tombali e le icone, pubblicando le immagini sui social network, intitolandole “seppellire la croce e rimuovere i simboli dell’ipostasi”, vale a dire il simbolo della Trinità cristiana.
Ormai in Iraq sono rimasti soltano 150 mila cristiani, in confronto ad un milione e mezzo di qualche anno fa.
Il sacerdote e studioso di storia del cristianesimo in Medio Oriente Dikran Kastejian, ha dichiarato: “Per gli jihadisti cancellare l’eredità culturale dei cristiani significa cancellare gli assiri, la cui unica colpa è essere i discendenti di una cultura antica, depositaria della grandi civiltà mesopotamica”.
Le foto ritraggono vari scempi, come la distruzione di una statua della Vergine Maria con Gesù bambino in braccio, in una in particolare si vede un uomo dell’Isis che imbratta di vernice nera una lapide con la scritta: “Maria, sultana della pace dona la pace all’Iraq”.