Anche noi, nei giorni scorsi, abbiamo avuto modo di parlare di «Leaving Neverland», un documentario scandalo su Michael Jackson in cui il compianto artista viene accusato pesantemente di pedofilia.
Accuse non certamente nuove, ma che vengono trattate in maniera dettagliata e con tanto di testimonianze da brividi.
La pellicola, diretta da Dan Reede, nello specifico si sofferma sulla versione di Wade Robson e James Safechuck, che sostengono di aver subìto abusi in età infantile da Jackson, che aveva già sostenuto un processo legato alle molestie e dal quale era stato assolto nel 2005, quattro anni prima della sua scomparsa.
Naturalmente non tutti hanno creduto alle infamanti accuse, da cui ormai il re del pop non può più difendersi, ma allo stesso tempo alcune radio hanno tolto le sue canzoni dalle loro playlist, mentre l’azienda Transport for London ha annunciato che eliminerà ogni pubblicità che si riferiva a Michael Jackson come sicuramente innocente.
Per di più un’onda mediatica difficile da gestire si è riversata sulla figlia di Michael, Paris, che a quanto pare avrebbe reagito nel peggiore dei modi.
Secondo il sito web TMZ, la figlia della nota pop star avrebbe infatti tentato il suicidio nella giornata di sabato scorso. Sempre secondo quanto riferito da Tmz, la polizia e i soccorsi hanno ricevuto una chiamata intorno alle 7:30, proveniente dall’abitazione della ragazza a Los Angeles: qui la 21 enne avrebbe tentato di uccidersi tagliandosi le vene.
Dal canto suo però la giovane ha smentito tutto. Paris ha infatti risposto su Twitter direttamente al sito scrivendo stizzita: “Bugie, bugie, bugie e ancora bugie”. In un altro tweet, la ragazza è poi tornata a scagliarsi contro il sito: “Fottuti bugiardi”.
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