Noi italiani siamo purtroppo abitati a questa attesa straziante, attesa che speriamo questa volta, per il bimbo spagnolo, si concluda con un happy end che più passano le ore e più diventa difficile.
Sono ormai cinque giorni che il piccolo Yulen, di due anni e mezzo, è caduto in un pozzo profondo un centinaio di metri a Sierra di Totalan, vicino a Malaga, ed è da domenica che si sta tentando il tutto per tutto per tirarlo fuori ancora in vita.
Per di più le ultime notizie, riportate dai media spagnoli, non sono rassicuranti: “Il terreno è instabile” e “nei prossimi giorni è prevista pioggia”, comunicano i soccorritori.
L’unica speranza arriva dal rappresentante del Collegio degli Ingegneri e delle Strade di Malaga, Ángel García, che ha spiegato come nella cavità “c’è ventilazione” e che nella massa di terra trovata a 73 metri potrebbe esserci un buco.
I soccorritori stanno procedendo scavando due tunnel paralleli al punto dove è caduto il piccolo, ma arrivare a oltre 70 metri di profondità non è facile e l’esito non è scontato.
Decine di aziende si sono offerte di partecipare all’operazione di salvataggio, tra cui la Stockholm Precision Tools AB, una società svedese che nel 2010 ha contribuito al salvataggio dei 33 minatori cileni rimasti 69 giorni bloccati in profondità.

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